sabato 25 gennaio 2014

Tre animali

Ci sono tre animali che non dimenticherò mai, tre animali che in comune hanno avuto un nome scemo e una storia singolare.

Animale 1 - Bologna

Bologna era un porcellino d'India molto peloso, così chiamato per la vaga somiglianza al noto salume.
Una sorta di cilindro che a differenza dell'insaccato era totalmente ricoperto di pelo.

I genitori di Marco, che spesso erano via per lavoro, glielo avevano regalato con l'intendo di rendere il figlio più responsabile.

Marco lo teneva in camera sua, aveva scelto di farlo vivere senza barriere architettoniche, così Bologna poteva girare libero per tutta la casa e un angolo della camera di Marco era totalmente adibito al piccolo porcellino.
L'area era denominata "provincia di Bologna".

Dopo una settimana l'angolo era un luogo orrendo con stracci masticati e odore di stalla.

Dopo due settimane Bologna sembrava un homeless, con degli enormi dread nel pelo, dovuti alla sua attitudine a cagarsi addosso e orinare a sentimento.

Un giorno Marco decise che era ora di dare una svolta alla situazione e lavò Bologna in modo accurato. Purtroppo però alcuni dread erano diventati talmente secchi da risultare delle barre di materiale organico ormai facenti parte del suo corpo.

In particolare una zona nei pressi dell'ano pareva compromessa e ormai destinata a solidificarsi creando un'appendice di pelo solido.

Marco prese il coraggio a due mani e una forbice.

Tagliò di netto il dread anale, e Bologna scappò via terrorizzato in preda al dolore.

Preoccupato Marco portò Bologna dal veterinario e scoprì tre cose:

1 - I porcellini d'India non hanno la coda.

2 - Bologna non era un porcellino d'India ma una specie assai pelosa di coniglio dotata di coda.

3 - Una parte della coda in dotazione era ormai andata perduta.


Animale 2 - Supercar

Andrea aveva un pappagallino verde, di quelli buffi che fanno un sacco di rumori.

In quel periodo Andrea amava il celebre telefilm "supercar" e tutto per lui era "supercar".
"Wow questo posto è supercar" - diceva nei locali in cui si recava, quasi come se il suffisso "car" fosse un rafforzativo del "super".

Così anche il pappagallino divenne Supercar.

Una sera a casa di Andrea ci fu una festa, Supercar era l'idolo della serata, riceveva mangime in cambio di qualche piccolo verso.

Più che super, Supercar!

La serata degenerò velocemente e qualcuno, preso dall'entusiasmo, diede a Supercar una fisherman's friend come ricompensa di qualche suo fischiettio.

L'indomani Andrea trovò Supercar rigido e freddo come un bastoncino findus non panato, uno sfortunato cadavere verde dall'alito freschissimo.


Animale 3 - Todos

Da ragazzo avevo un cane, si chiamava Todos.

In realtà il suo nome era "Todos li fichi e todos le pere", ma tutti lo chiamavano Todos.
Non tanto come abbreviativo ma come a sottointendere "tutte quelle cose che compongono il suo nome".

Durante l'estate Todos passava tutto il tempo con me al mare e mentre d'inverno io tornavo in città, lui restava con i miei a passeggiare in spiaggia nei pomeriggi assolati.

Un pomeriggio di dicembre i miei camminavano sulla spiaggia, Todos si divertiva a seguirli e precederli cercando nella sabbia chissà quale tesoro.

Il mare era agitato e un pulmino a pochi metri dalla spiaggia attendeva un gruppo di surfisti intenti a cavalcare le onde più alte.

Nell'avvicinarsi mia madre notò uno di questi surfisti uscire dal pulmino.

Il ragazzo indossava una piccola muta, le gambe e le braccia magre erano abbronzate dal sole invernale, i capelli lunghi e crespi erano pieni di sale e la barba incolta aveva conservato i granelli di sabbia dell'ultima caduta tra le onde.

Il surfista scalzo sulle rocce, era intento a leccare una cartina per chiudere una sigaretta di propria fattura che, agli occhi di mia madre, risultava essere troppo grossa per contenere del solo tabacco.

Quando furono davanti a lui, il ragazzo si avvicinò ai miei genitori e chiese loro se avessero un accendino da prestargli.
Mio padre gli porse un bic colorato che il ragazzo accese dopo averlo avvicinato al viso.

Dalla sigaretta artigianale fuoriuscì un odore particolare, riconducibile a una nota droga leggera.

Mia madre si voltò verso mio padre e proseguendo oltre il ragazzo disse: - "Che coraggio questo debosciato a venire a chiederti l'accendino per fumare le canne... 'sti disgraziati... ma non hanno una famiglia?".

In quella dai cespugli uscì Todos che era rimasto un poco indietro nella ricerca dei suoi tesori.

Vedendo il surfista, gli corse incontro facendogli molte feste.

"Ciao Todos, come stai?" gli disse il giovane surfista.

"Tu conosci il cane?" chiese mia madre indispettita.

"Certo, sono molto amico del suo padrone" disse mentre Todos gli leccava il viso.


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dedicato a Bologna e Supercar ma soprattutto a Todos, che si sta godendo un tesoro trovato sotto la sabbia da qualche parte nell'universo.

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