domenica 6 febbraio 2011

Antiche leggende sui nomi delle località lombarde


Porta Ticinese.

Nel 1586 nella zona centro sud di milano si stabilì una consistente comunità di immigrati provenienti da Pechino.
La zona era abitata dai borghesi milanesi che mal accolsero i nuovi arrivati pur sfruttandone la manovalanza a buon mercato.
Inizialmente la principale attività degli immigrati cinesi era quella del trasporto su risciò a bicicletta, attività che fu per i milanesi il primo punto di riferimento per i piccoli spostamenti.

Nel corso degli anni però, parallelamente ad un veloce declino della borghesia milanese di quella zona, il business del trasporto su risciò creò un vero e proprio impero che impose gli imprenditori ciclisti cinesi sugli ormai impoveriti sciuri della zona.

La crisi del 1588 si fece sentire, fu così che molti milanesi persero i loro impieghi per poi cercare e trovare lavoro come pedalatori di risciò presso quei padroni cinesi che avevano sempre considerato i loro autisti.

In breve tempo nella zona si ribaltarono gli equilibri.
Gli immigrati cinesi divennero la vera popolazione borghese della zona
mentre i milanesi, scalzi e sporchi, pedalavano trasportando chi ne aveva bisogno.

I rapporti fra la due fazioni non si distesero mai, tant'è che i pedalatori di risciò milanesi non portarono mai alcun passeggero cinese.
Ogni volta che un ricco signore cinese chiedeva di essere trasportato, il risciòista rispondeva: "Portati, Cinese!"
Da allora quella zona fu conosciuta proprio col nome di "Portaticinese" diventato oggi "Porta Ticinese".


Via Pestalozzi.
Negli anni '90 sorse in una via laterale al naviglio pavese una sala prove/studio di incisione per musicisti chiamato Jungle Sound.
Presto la sala divenne un riferimento sia per i musicisti nostrani che per le star internazionali.
Fu proprio a causa di un musicista che la via cambiò il suo nome (che al tempo era: "via vietta accanto al naviglio") in via Pestalozzi.

L'allora giovane chitarrista Pino Scotto scoprì che la band inglese dei Black Sabbath aveva rubato un giro di accordi che lui aveva composto alla tenera età di 2 anni con l'aiuto di un ukulele che egli stesso aveva fabbricato con del lego.
In quel periodo Ozzi Osbourne, il cantante dei Black Sabbath, era in tour in Italia e provava lo spettacolo proprio al Jungle sound.
Fu così che Pino Scotto organizzò una grande manifestazione di musicisti arrabbiati con l'intento di aggredire fisicamente il cantante inglese.
L'evento si concluse senza nessun danno e nessun ferito, ma la manifestazione ebbe una grande risonanza tanto da dare il suo stesso nome alla via.
Il nome della manifestazione e principale slogan dei manifestanti era "Pesta l'Ozzi!", da allora tutti conoscono la via con quel nome.

Cinisello Balsamo
Durante la seconda guerra mondiale i nazisti fecero costruire alla periferia di milano un campo di detenzione per gli abitanti di origine cinese.
Il luogo era molto inquietante e alimentò strane leggende, la più popolare delle quali sosteneva che i prigionieri cinesi fossero impiegati per la produzione di sapone o sapone per capelli.
Anzi, balsamo.

Con l'intervento degli americani anche i prigionieri di quel campo furono liberati dalla terribile imposizione nazista.
La prima esclamazione del marine Smith S. Smithers americano rimase storia.
"This is... Chinese Hell of Balsamo" che suonò alla popolazione locale come: "dìsis... Ciainishellovbalsamo" da cui deriva l'attuale "Cinisello Balsamo".

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